Il Leporello

Infanzia Montessori: Dalla lettura di albi illustrati alla creazione di libri personali.

Nelle bambine che quest’anno frequentano l’ultimo anno, abbiamo visto crescere sempre di più l’interesse e il desiderio per l’ascolto di storie e di albi illustrati.

Di pari passo, abbiamo colto, prima il piacere nel rappresentare, ricreare storie ed albi conosciuti e poi, pian piano di creare storie del tutto personali. Abbiamo quindi fatto dei rilanci in questa direzione, ispirandoci agli insegnamenti di Munari, dando degli strumenti affinché le bambine, in piena autonomia ed ogni qual volta lo desiderino possano realizzarli.

Per svolgere tale attività la sezione diventa un atelier: carta, cartoncino di vari formati,  grammature e texture oltre a forbici, colla, pinzatrici, foratrici ecc..

Lo strumento più apprezzato per la realizzazione di storie è sicuramente stato il leporello.

La curiosità e il piacere di fare hanno pian piano incuriosito anche alcuni bambini e bambine di 4 anni che, dopo aver a lungo osservato le compagne,  hanno iniziato a cimentarsi con tale attività.

Curiosità, creatività, sostegno al pensiero divergente, ma anche controllo fino motorio, precisione, accuratezza … tutto ciò viene messo in campo nella realizzazione e nell’utilizzo di un leporello, strumento pronto ad accogliere storie inventate, vissute, storie di sogni e desideri.

A questo punto possiamo fare un altro passo avanti, lasciare che siano i materiali a parlare, a suscitare emozioni, sensazioni visive ma anche tattili e uditive o ad evocare un ricordo. Se, ad esempio, dopo aver costruito un leporello invitiamo i bambini a fare dei tagli sulla carta, con un gesto libero, spontaneo, lasciando andare la mano senza pensare, o invitandoli, con lo stesso atteggiamento a fare dei buchi o dei tagli, alla fine dopo aver osservato e toccato potremo invitare a chiedersi: a cosa assomiglia ora il mio leporello? Cosa mi fa venire in mente? Come posso completarlo e raccontarlo? 

Il libro ora non è più solamente contenitore ma esso stesso è contenuto.

“Non dire cosa fare ma come” B. Munari

a cura di Agnese Canucoli