Diritti umani: necessari, ancora oggi negati

Diritti umani: necessari, ancora oggi negati

Il 24 marzo si celebra la Giornata internazionale per il diritto alla verità e contro le gravi violazioni dei Diritti Umani, ricorrenza nata per ridare dignità a tutte le persone i cui diritti sono stati violati. Quest’occasione, unitamente alla proposta che è pervenuta alla Scuola dall’Associazione Liberamente è stato il motivo che ha visto impegnati gli studenti delle classi terze dell’IC “G. Leopardi” dei plessi di Saltara e Montemaggiore che hanno aderito al progetto analizzando una tematica così fortemente attuale.

Da anni l’Istituto collabora e aderisce alle proposte dell’Associazione che consentono sempre l’ampliamento e l’arricchimento dell’offerta formativa. La manifestazione, che si è tenuta il 3 aprile presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Saltara, si è ispirata alle tematiche della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030, un programma di azioni per le persone e il pianeta che comprendono pace e giustizia, lotta per la riduzione delle disuguaglianze, contro la fame, la povertà e il contrasto al cambiamento climatico. Cinque Paesi passati al setaccio, per capire dove e come siano violati i diritti umani nel mondo. Grazie a questa opportunità, nel nostro piccolo, abbiamo letto storie, raccolto voci, fotografie e memorie di uomini e donne che sono diventate le tappe di un viaggio geo virtuale ed emozionale tra passato e presente. Sono intervenuti a Scuola relatori ed esperti impegnati in prima persona in esperienze in Medio Oriente e in Africa per la tutela dei diritti troppo spesso negati sin dall’infanzia a intere popolazioni. Sono venuti a raccontarci quella parte di storia dimenticata di persone che ogni giorno sono costrette a vivere in condizioni difficili, in Paesi come la Siria, l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan, la Somalia e l’Africa Subsahariana. Questi gli Stati osservati e analizzati dove a un numero incalcolabile di persone, in particolare bambini, è stato portato via il futuro a suon di bombe, colpi d’arma da fuoco e crolli di palazzi sotto il peso dei prodotti della follia umana. Vivere l’infanzia è un diritto negato a milioni di bambini. Nei Paesi del Sud del mondo, nei Paesi colpiti da conflitti e catastrofi naturali, bambini e bambine sono la categoria più vulnerabile della società. È per questo che si è parlato di istruzione, diritto fondamentale dei bambini, imprescindibile per garantire loro la possibilità di costruire un futuro migliore per se stessi e per la comunità in cui vivono. L’educazione scolastica è vitale per contrastare l’analfabetismo, ma anche le disuguaglianze di genere e la povertà, evitando che i bambini divengano vittime del lavoro minorile o, come nel caso delle spose bambine, di matrimoni precoci che causano dolore e profonda sofferenza psicologica. Ribadito come siano indispensabili il diritto al cibo e l’accesso all’acqua, inclusi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, considerati da sempre ambiti di intervento prioritari. Questi aspetti sono stati affrontati e confrontati alla luce della nostra Costituzione e dei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che consentono ad un Paese di dirsi democratico, là dove la libertà è tutelata da norme specifiche. Gli esperti hanno fatto capire agli studenti che sarà la loro la generazione del futuro che prenderà il posto di chi oggi sta decidendo quali territori bombardare e quali salvare, concentrando soprattutto gli interventi sulle sofferenze e sulle problematiche quotidiane di molte popolazioni di questa parte del mondo. 

Questa attività progettuale si inserisce all’interno di un percorso più ampio, che ha previsto anche la trattazione di tematiche, quali le spose bambine, lo sfruttamento minorile in fenomeni come quello dei bambini-soldato, i migranti, la limitazione della libertà di espressione e di associazione, alla luce delle proteste innalzate oggi in tanti Paesi, nonostante i tentativi di soffocarle e censurarle. Il mondo invece è diventato un incubatore di disuguaglianze e instabilità sempre maggiori e questo si stima anche per il decennio a venire e proprio questo è stato l’accorato appello lanciato dagli esperti ai nostri ragazzi. È necessario costruire insieme gesti e azioni concrete, che abbiano come obiettivo una solidarietà globale perché si sa che il futuro e il destino delle persone e del pianeta sono intrecciati e interdipendenti. Gli argomenti affrontati si sono conclusi con elaborati digitali, frutto dell’operosità degli studenti partecipanti al progetto. Al termine del percorso, i ragazzi hanno elaborato un dossier di documenti programmaticamente intitolato “Diritti Negati”, servizio giornalistico con Approfondimenti che sono confluiti su un planisfero virtuale che ha guidato la conduzione di un “ telegiornale” dove il conduttore del TG nazionale ha operato collegamenti con inviati speciali dall’altra parte del mondo, chiedendo riscontro delle situazioni di quei Paesi, documentate attraverso foto, notizie e dati statistici. Attivo è stato anche il canale social dell’istituto. Inoltre, l’uso delle nuove tecnologie ha rappresentato un elemento fondamentale e il mezzo collante per attuare una vera interdisciplinarietà e trasversalità di competenze.

A cura della Prof.ssa Roberta Omicioli